*Questa è una notizia di altrattualità – cronaca di un mondo che non esiste…ma potrebbe!*
Sotto l’insegna di legno con su scritto “Muu” mi aspetta una donna sorridente, con accanto una mucca che le lecca la mano. “Ciao, piacere, Cira. Lei è Doretta”. Parcheggio l’automobile, scendo e mi presento anche io. Cira mi guida attraverso le mangiatoie, gli abbeveratoi, le stalle, la casa che divide con due ragazzi, i grandi spazi erbosi intorno che si arrampicano sulle colline del Casertano. Muu è un rifugio per animali salvati dagli allevamenti e Cira ne è la custode, insieme a Henry e Salvo. Gli altri inquilini, tra capre, mucche, tori, conigli e maiali, sono circa un centinaio.
Per i rifugi come questo, oggi è un giorno speciale. Da oggi gli allevamenti di ogni tipo sono vietati nel nostro Paese. La legge veniva promulgata esattamente un anno fa e lasciava 12 mesi di tempo all’industria alimentare per convertirsi, organizzarsi in vista di questo rivoluzionario cambio di passo. Addio salame, wurstel, prosciutto, speck, pancetta, bistecca, ma anche pecorino, parmigiano, ricotta, mozzarella, uova. Benvenuti ceci, piselli, fagioli, lenticchie, frutta secca, frutta fresca, cereali, verdura. Negli ultimi mesi, mentre capannoni e mattatoi chiudevano i battenti, giovandosi dei sostanziosi incentivi statali alla conversione produttiva, i rifugi per animali si moltiplicavano. Anche questi venivano – e vengono – sovvenzionati da fondi pubblici. Il governo ha stimato che la spesa totale per queste misure è nettamente inferiore rispetto ai costi ambientali e di salute direttamente prodotti dal consumo di carne.
Leggi tutto “È la fine degli allevamenti in Italia”